Il dolce potere del disordine by Anne Marie Canda

Il dolce potere del disordine by Anne Marie Canda

autore:Anne Marie Canda [Canda, Anne Marie]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 7
editore: Bompiani
pubblicato: 2015-03-26T23:00:00+00:00


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Geometria: unità di misura dell’uomo

Uno degli esempi più evidenti di questo rovesciamento è la geometria, la quale esiste nella nostra testa (e, quindi, nei testi che ce la insegnano), ma non in natura. Per dimostrarlo è sufficiente considerare il fatto che si tratta di una scienza matematica che si basa su un’entità – il punto – che non esiste. In natura, al massimo, può esistere un granello di sabbia. Che – è vero – è quasi identico al punto, ma non è il punto. Ci ricorda un punto, anzi ce lo fa venire in mente, ma non è il punto, dal momento che il punto, per definizione, è privo di dimensione – e, dunque, anche di peso – mentre un granello di sabbia, per quanto piccolo possa essere, ha certamente una dimensione e un peso. Esattamente come il punto che concluderà la prossima frase e che tutti quanti possiamo vedere, nero su bianco, e che, con una bilancia sufficientemente sensibile, potremmo persino pesare. Eccolo, qui, appunto. Eppure tutta la geometria piana si basa sul punto, vale a dire sul… nulla.

In natura può esistere un campo di forma rettangolare o triangolare, l’ansa di un fiume può avere la forma dell’arco di una circonferenza e due anse in successione possono dare vita a una curva sinusoidale, il Sole e la Luna hanno forma di sfera, ma né il rettangolo né il triangolo né l’arco di circonferenza né la curva sinusoidale né la sfera esistono nella realtà.

Tutto questo – attenzione – non significa affatto che la geometria non sia una materia affascinante. Al contrario: lo è eccome! Ciò a cui, però, non pensiamo mai mentre la studiamo, è che non stiamo studiando la realtà: stiamo studiando noi stessi e, in particolare, il modo di funzionare del nostro intelletto!

Qualcosa di simile a ciò che accade quando ci troviamo di fronte al “Test di Rorschach”, quel test psicologico per il quale ci viene chiesto di osservare delle macchie d’inchiostro simmetriche e dire che cosa la loro vista ci suggerisce. E in base alle risposte che diamo, gli esperti tracciano un profilo della nostra personalità. Ecco: la geometria somiglia a questo e valutando le idee che le “macchie”, più o meno simmetriche, presenti nella realtà ci suggeriscono, possiamo sapere molto del modo di funzionare della nostra testa e del nostro bisogno di ordine.

Tutto quello che facciamo, infatti, è prendere le misure alla realtà (questo significa, appunto geometria), misurare qualcosa, però, non significa conoscere. Tutti sappiamo – ad esempio – che un minuto è formato da sessanta secondi, ma quanti di noi saprebbero dire cos’è davvero il tempo? Io posso misurare George Clooney e scoprire che è alto un metro e ottanta come Brad Pitt, ma questo non significa che io conosca né l’uno né l’altro, ahimè!

Io sono in grado di contare le parole di una poesia e calcolare il peso della carta e dell’inchiostro con cui è stata scritta, ma tutto questo non è certamente l’“in sé” della poesia, né rappresenta in alcun modo il suo valore.



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